Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità è stata in grado di fare, perché non accada mai più. Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti.
Il 27 gennaio 1945 vennero aperti i cancelli di Auschwitz, il campo di concentramento divenuto l’emblema della barbarie nazista perpetratasi nel cuore dell’Europa; in quel luogo nefasto e pieno d’orrore persero la vita oltre un milione di persone, nei modi più atroci ed efferati che la mente umana abbia mai potuto concepire.Il Giorno della Memoria, che quest’anno si celebra per la diciassettesima volta, è stato istituito con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 proprio con lo scopo di non dimenticare questa immane tragedia chiamata Shoah e perpetuarne il ricordo affinché quanto avvenuto non accada mai più, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo.In Italia l’aberrante ideologia nazista colpì il popolo ebraico con le vergognose leggi razziali del ’38, e in seguito, con le deportazioni iniziate con l’occupazione tedesca avvenuta dopo l’8 settembre 1943. Anche altre categorie di persone furono perseguitate, internate e barbaramente assassinate “colpevoli” soltanto di avere fede, idee, valori, ed etnia diverse rispetto a quelle del pensiero dominante.
"Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci di guerre assurde senza senso, di forni accesi pronti a uccidere anime innocenti. Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci di urla non ascoltate, di quell'indifferenza al dolore di chi è morto ingiustamente. Nel Giorno della Memoria, ricordiamo di quanto l'uomo sia una vera bestia, di quella morale persa a combattere. Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci dell'atrocità di ogni assurdo gesto compiuto, di quelle vite che non ci sono più. Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci dei fatti, di quegli orrori compiuti, di chi non c'è più. Di vite colpite senza colpe".
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