Forse i Magi non erano tre e non erano Re ma sapienti che, come ha detto Benedetto XVI, «scrutavano il cielo» per trovare Dio. Una leggenda li associa a una vecchina riluttante che poi divenne la Befana che porta i doni ai più piccoli. Nella liturgia cristiana è la festa in cui Dio, nel Bambino Gesù, si manifesta a tutti i popoli. Il dono della mirra allude alla Passione, quello dell’oro alla regalità e l’incenso alla divinità di Cristo.
Per nostra abitudine, il 6 gennaio, siamo soliti festeggiare la Befana, ma in realtà la festa è dedicata ai tre Re Magi: si celebra, infatti, l’Epifania! La leggenda della Befana, la vecchina che gira per il mondo sulla sua scopa per portare i regali ai bambini è una tradizione italiana, nata in tempi antichi. L’Epifania, descritta da Matteo nel suo Vangelo, ricorda l’evento dell’arrivo di tre saggi partiti dall’Oriente, che seguendo una cometa, arrivarono a Betlemme e ai quali Gesù Bambino rivelò la sua natura divina, oltre che umana. Oro, incenso e mirra sono i doni dei Magi al Bambino Gesù, sono tre doni dal significato simbolico.
L'incenso è un profumo che va bruciato, perché espanda la sua essenza ed è molto usato durante i riti religiosi. Simbolo di preghiera e venerazione verso Dio, ricorda la sua “divinità”.
La mirra è il derivato di una pianta medicinale che, mischiato con olio, veniva usato per scopi medicinali, cosmetici e anche religiosi. Infatti, serviva per la mummificazione e offerta in dono a Gesù anticipa “la sua futura sofferenza redentrice”.
Così, oggi aggiungiamo i tre Re Magi nel nostro Presepe, davanti alla grotta della Natività.
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